Ciao a tutti. Mi chiamo Giorgio.
Questa è una lunga storia che inizia con un mio incidente a Torino in Corso Vercelli nel lontano '98… Ho deciso di schiantarmi contro due macchine ferme a 140 km/h e come risultato mi sono fatto 3 giorni di rianimazione, un femore, 7 costole, un pneumotorace e 16 giorni di ospedale. La moto chiaramente è stata distrutta, si sono salvati solo il retrotreno e il motore… Ho colto la palla al balzo per mettere in atto quello che è sempre stato un mio grande sogno: un ST con il telaio deltabox in alluminio! Ero stanco dei continui ondeggiamenti in curvoni autostradali a 220 km/h (si, il mio ST è un po’ “pompato”…) e della scarsissima qualità delle sospensioni di serie… Così, Autocad sul computer, ho iniziato a disegnare qualcosa, a vedere se gli ingombri del motore mi permettevano una forcella upside-down con 300 mm di escursione, se riuscivo a mantenere, per questioni di estetica, il serbatoio originale modificandolo, l’inclinazione dei longheroni del telaio, se la capienza degli stessi mi permetteva di utilizzarli come serbatoio dell’olio motore (non sapete che vantaggio per contenere la temperatura!), ho iniziato a fare calcoli strutturali verificando le sezioni e i tipi di incastro e saldatura che dovevo realizzare nei punti critici e poi ho iniziato! Io ho un’officina a casa mia attrezzatissima, ho il tornio, la fresa e tutti gli attrezzi di “normale” uso… La mia “bimba” non è tutt’ora completa al 100%, sono ancora in fase di “creazione”… e poi ‘sti carburatori mi avevano stufato!! Ho montato 2 Keihin FCR41 Flat con pompa di ripresa e... ragazzi che spettacolo!!! Per quello che riguarda i vantaggi che ho ottenuto dalla costruzione di questo telaio, a parte il fatto che non arrugginisce più (hi,hi), ha acquistato una stabilità, su strada (ma anche fuori!) degna della miglior moto stradale… Un vero godere!!! Poi con i dischi da 270 mm flottanti, finalmente frena!! Attualmente ho in costruzione il forcellone di alluminio… con la traversa anteriore ricavata dal pieno(come potete vedere dai disegni e dalle foto seguenti)… La Parigi Dakar è il mio più grande sogno, mi farebbe molto piacere entrare un po' nell'ambiente... Partecipo al campionato regionale di enduro da 15 anni, ma i raid africani sono un'altra cosa!!


Una breve descrizione dei parametri di progettazione del mio telaio:
Per i longheroni ho utilizzato della lamiera di Peralluman 502 (EN 5056A - UTS 304 N/mm2 - YTS 147 N/mm2) dello spessore di 2,5 mm con cui ho realizzato due gusci a "C" che poi ho saldato tra loro interponendo un'altra anima verticale ottenendo un profilato 140x32,5. Per tutti gli altri pezzi (montanti, canotto, traversa del mono, scatolature e rinforzi vari) che non necessitavano di essere piegati ma "solo" lavorati a macchina utensile, ho utilizzato l' Anticorodal Pb109 (EN 6262 - UTS 392 N/mm2 - YTS 373 N/mm2).

I carichi di prova con cui ho dimensionato il telaio sono:
- Moto in ordine di marcia + pilota (300 kg)

La sollecitazione applicata:
- Atterraggio da un salto di 5 m con entrambe le ruote

Fattore di sicurezza:
- 2

Ho fatto anche dei calcoli sulla rigidità torsionale del telaio originale e di quello che ho realizzato: il risultato è stato che il mio è 3,83 volte più rigido alla torsione.

Non ho fatto normalizzare il telaio alla fine della realizzazione in virtù dell'alto fattore di sicurezza che ho utilizzato per la progettazione che dovrebbe ampiamente compensare le tensioni residue dovute alla saldatura e in considerazione di altri due fattori:
- Il peralluman è una lega AlMgSiPb che è considerata e descritta dai produttori come "autotemprante", cosa che a me fa molto comodo, non vedo perchè rinunciarci con una normalizzazione.
- Nel telaio è contenuto l'olio, che, anche se non raggiunge temperature di 400 gradi, in virtù della curva di normalizzazione delle tensioni residue, a temperatura più bassa corrisponde un tempo più lungo di trattamento, ma alla fine il risultato è lo stesso. Per essere sicuro, infine, della tenuta del telaio come serbatoio dell'olio, l'ho pressurizzato a 8 bar per 12 ore e non ho ottenuto né perdite né deformazioni permanenti. Nella vita sono un progettista automobilistico, nel settore dei trasporti pesanti, ho utilizzato un k=2 perchè, nel mio lavoro, sono diversi anni che si utilizzano k=2,5 per i veicoli a motore e k=2 per i rimorchi, indipendentemente dal fatto che i telai siano costruiti in lega o in acciaio. Io sono sceso a 2 perchè il carico di prova che viene utilizzato per il dimensionamento dei telai degli autocarri è statico e di tipo uniformemente distribuito (e usano k=2,5). Per il mio telaio, ho utilizzato una sollecitazione dinamica e i carichi concentrati, applicando quindi una sollecitazione "reale", cioè, atterrando da un salto di 5 m con solo pilota e moto in ordine di marcia, io ottengo una sollecitazione a taglio nella zona del canotto di sterzo (che, come saprete, è la zona maggiormente sollecitata) di 3620 daN; questo è un valore reale, quindi, difficilmente superabile nella realtà (non credo che atterrerò mai da un salto più alto di 5 m), quindi il mio k=2 è già stata una prudenza forse persino eccessiva... Per quello che riguarda i telai in lega nel fuoristrada, io partecipo al campionato regionale di enduro da più di 10 anni, e dal'99 proprio in sella ad un'Honda CR 250 del '97 (la primissima con il telaio in alluminio) e mi trovo splendidamente, dipende molto dallo stile di guida e dalle sospensioni che devono essere assolutamente perfette. Certo è una moto che va guidata con molta decisione, gas sempre aperto e stritolata tra le gambe come un toro da rodeo, ma in cambio ti offre una precisione di guida e fa delle cose che con altre moto con telai convenzionali non riesci a fare, per non parlare delle prestazioni in campo da cross con saltoni da supercross: la migliore!




Info: giorgio239@supereva.it